Allievo pianoforteIl corso è tenuto dagli insegnanti Fabrizio Foggia e Daniele Di Paolo.

Basic (1° livello)

Questo corso è indirizzato ai principianti assoluti ed a chi già ha una infarinatura musicale ma non ha gli strumenti minimi necessari quali: conoscenza armonica, tecnica etc…

Panoramica del pianoforte

Cenni storici, funzionamento, le parti che lo costituiscono (meccanica, pedali etc.). Il docente mostrerà allo studente l’utilizzo del piano e le sonorità che può generare.

Come ci si siede al piano: posizione e utilizzo della mano, del polso, il tronco e la distribuzione del peso verso il pianoforte. In questa fase sarà utile eseguire esercizi di cadute e rilassamento per eliminare via via le possibili tensioni del polso e delle spalle e braccia. Seguono obbligatoriamente esercizi per l’indipendenza delle dita, l’articolazione e agilità.

OBIETTIVO: suonare rilassati per non incorrere in indolensimenti e ottenere via via una tecnica scorrevole e precisa.

Alla scoperta della tastiera: Le note sul piano e la corrispondenza tra tasti e pentagramma. Toni, semitoni, intervalli sulla tastiera e scala cromatica.

La chiave di violino e la chiave di basso: Lo studente leggerà piccoli studi per le mani separate e nell’esecuzione sarà accompagnato dal maestro per iniziare da subito a suonare insieme agli altri.

OBIETTIVO: familiarizzare col pentagramma e le durate delle note.

La scala maggiore: Sonorità, intervalli e diteggiature per suonare la scala a una ottava a mani separate e unite.

OBIETTIVI: conoscere le scale (tonalità) maggiori con le mani (tecnica) e tramite il suono (ear training) che poi verranno usate per improvvisare. lo studio delle scale porta benefici anche per poter leggere brani che ancora non si conoscono, soprattutto se in presenza di diesis o bemolli.

Triadi: Come si formano le triadi maggiori, minori, aumentate e diminuite. La sonorità di ogni triade verrà assimilata dallo studente grazie ad esercizi di trasporto e di ascolto e utilizzo delle triadi in diversi contesti. Si studierà inoltre il sistema di sigle che indicano gli accordi e l’armonizzazione della scala maggiore. Verranno affrontati anche gli accordi sus4 e sus2.

OBIETTIVO: essere in grado di suonare semplici accordi di un brano “al volo” senza sprecare tempo nel cercarli.

Lettura di semplici brani a due pentagrammi presi dalla letteratura classica e moderna: lettura di semplici brani con melodia e sigle (tipo Real Book). In questo modo lo studente solidificherà la tecnica e lo studio dell’armonia direttamente facendo musica oltre agli esercizi appositi.

OBIETTIVO: alzare gradualmente il livello tecnico e di lettura creando un piccolo repertorio dello studente ma soprattutto cominciare a incontrare brani e sonorità molto diverse tra loro per allargare il campo di sonorità che ci sono già familiari. Questo sarà fatto con una guida all’ascolto. Quando improvviseremo (più avanti nel corso), le sonorità che non abbiamo in testa di certo non usciranno mai dallo strumento!!

Gli arpeggi: Arpeggiare le triadi in vario modo e creare arpeggi su semplici sequenze di accordi.

Questo è già una prefazione all’improvvisazione che verrà affrontata più tardi.

Comping: Ritmiche con basso (mano sinistra) e accordo per l’indipendenza ritmica tra le mani e per cominciare ad accompagnare piccoli giri di accordi in ambito pop e rock.

Introduzione alla scala pentatonica: E’ un primo step che verrà completato nei corsi successivi vista la vastità delle applicazioni di questa scala.

OBIETTIVO: sapere cosa è una pentatonica maggiore e una minore e quale può essere il suo utilizzo.

Cenni sugli accordi a 4 voci: Questa è una prima infarinatura sugli accordi di settima.

Studio di brani a 2 pentagrammi, con le sigle da applicare con l’ausilio di basi per avvicinarsi alla dimensione del suonare in una band.

I rivolti delle triadi: Studio e applicazione sui brani. Il legame armonico. Voiceleading usando i rivolti delle triadi.

OBIETTIVO: Saper scegliere i rivolti che suonano meglio in una sequenza di accordi.

Il blues e la scala blues: Primo approccio al mondo e sonorità del blues. In questa fase si vedrà qual è la struttura del blues tradizionale suonandone uno adatto al livello dello studente. Si introdurrà l’improvvisazione.

OBIETTIVO: avvicinare lo studente al mondo blues e alle sue sonorità.

N.B. il blues è una componente fondamentale del rock, del pop, del jazz, del funk e molto altro ancora.

Cosa è un II V I e un turnaround: le cadenze (argomento che verrà approfondito nel livello successivo).

OBIETTIVO: cominciare a conoscere quelle che sono le sequenze di accordi più utilizzate nella musica.

Improvvisazione: suonare su un blues con la scala blues, prima in modo istintivo, poi utilizzando ritmiche per il fraseggio suggerite dall’insegnante. Utilizzo mirato degli intervalli interni alla scala blues nel solo. Frasi tipiche.

Improvvisazione su semplici giri tonali utilizzando scala maggiore e scala pentatonica.

Utilizzo accordi a 4 voci sui brani di repertorio.

Moduli ritmici: si studieranno delle ritmiche che lo studente dovrà applicare ai brani di repertorio di tipo rock, pop, blues, soul.

Intermediate (2° livello)

Tecnica: scale maggiori e minori a più ottave da suonare in ottavi, terzine e sedicesimi moto retto e contrario. Studi di tecnica presi da metodi tipo Hanon, Czernyana etc. Diteggiature ed esecuzione scala cromatica. Studio approfondito delle triadi e dei rivolti a parti strette e late. Arpeggi di triadi e di settima. Scala pentatonica maggiore e minore. La scala esatonale.

Voiceleading: collegare gli accordi lasciando al canto (top notes) note che formano una melodia o, se già ne esiste una, creare una sorta di contrappunto. Lettura brani classici (Mozart, Bach, Chopin etc.), ragtime e brani moderni scritti in chiave di violino e di basso. Armonizzazione scala maggiore a 3 e 4 voci.

OBIETTIVO: saper analizzare armonicamente un brano in tonalità maggiore per poter eventualmente sostituire alcuni accordi (riarmonizzazione) e capire come poterci improvvisare sopra.

Armonia: studio degli accordi Maj7, 7, Min7, Semidim., Dim7 e dei rivolti. Il II-V-I maggiore ed il turnaround: trasporto in tutte le tonalità, da suonare col legame armonico. Modi generati dalla scala maggiore. Accordi a quattro voci a parti late. Il blues: struttura, blues tradizionale, rock blues, jazz blues, studio di brani blues e improvvisazione. Cenni su altri tipi di accordi di settima (i dominanti con le quinte alterate).

Lettura: Come si legge e si affronta un brano preso da Real Book (lo stile, le sigle etc..). Studio di brani standard presi da Real Book. Studio di brani in 3/4 e tempi composti (6/8, 9/8, 12/8).

Esercizi ritmici di comping su brani in stile pop, rock, blues e prime ritmiche jazz e funk.

Esercizi su ottavi, terzine, punto, legatura, sincope, sedicesimi con applicazioni nel comping e nel fraseggio.

Improvvisazione: Lo studente si eserciterà suonando con l’insegnante o su basi tipo minus one e dovrà cominciare a improvvisare anche nei corsi di musica di insieme. Il concetto di riff e di frase. Scala dorica e scala eolia a confronto suonando su un pedale min7. Scala maggiore e lidia a confronto suonando su un pedale maj7. Scala misolidia da suonare su un dominante e sul blues. La scala locria e il semidiminuito. Cenni sulla scala frigia (verrà ripresa ampiamente nel corso successivo). Utilizzo scale modali su II-V-I e altri giri tonali. Improvvisare usando frammenti di scala per costruire frasi. Utilizzo di diversi intervalli per creare sonorità specifiche. Uso di arpeggi nel solo. Utilizzo di frammenti costituiti da un numero determinato di note. Enfatizzazione di note specifiche su ciascun tipo di accordo. Usare le pause. Concetto di tensione e risoluzione. Utilizzo scala cromatica nel solo.

Advanced (3° livello)

Tecnica: Esercizi di tecnica presi da Hanon, Czerny etc.., Armonizzazione scala minore melodica, brani in tempo tagliato (il 2/2).

Swing e pronuncia: esempi e guida all’acolto. Cosa si intende per swing. Come studiare swing col metronomo.

Accordi con le none. I voicing rootless (left-hand voicing). Studio dell’accordo 9sus e 13sus. I so what chords.

Scala pentatonica: applicazioni nel pop e nel rock oltre che sul blues. Studio e improvvisazione su standard jazz (swing, even 8, funk).

Lo shuffle. Ritmo esempi e brani di repertorio da suonare con ritmica shuffle.

Il funk: studio di ritmiche in stile funky e relativo studio approfondito dei sedicesimi (anche shuffle).

OBIETTIVO: questi studi con relativa applicazione ai brani porteranno a completamento l’assimilazione dello studio dei sedicesimi e un indipendenza ritmica tra le due mani già abbastanza considerevole.

Il blues minore

Il gospel: ascolto, analisi e studio di brani in stile. L’utilizzo del piano nel gospel.

Scala diminuita e rapporto con l’accordo 7dim e con il dominante. Accordo di settima diminuita e le possibili risoluzioni (le modulazioni).

Ascolto e analisi di musicisti importanti e trascrizione soli.

OBIETTIVO: ampliare il linguaggio e via via crearsene uno proprio, oltre ad essere un ottimo allenamento per l’orecchio.

Modi della scala minore melodica. La bossa nova (prima parte): studio di un brano bossa preso dal repertorio di Jobim. Charlie Parker e il blues. Il linguaggio bop. Sostituzioni di accordi (prima parte). Dominante alterato e scala superlocria.

Improvvisazione: Il II-V-I minore. Suonare cromatico. Costruire frasi mescolando ritmiche, arpeggi, cromatismi, intervalli. Cantarsi i soli. Estensioni degli arpeggi fino alla nona. Suonare sugli accordi.

Professional (4° livello)

Tecnica: esercizi e studi mirati a meccanismi difficili come le ottave, seste, terze, trilli. Esercizi per il miglioramento dello staccato e del legato mirato alla pronuncia nei vari stili. Studio di brani impegnativi a livello tecnico e interpretativo.

Accordi alterati: varie possibilità di alterare un accordo e relative scale che si possono suonare sopra. La scala lidia b7 e il suo sound. L’accordo frigio o sus b9 e la scala frigia. Accordi di 11a e 13a.

Upper structures: pensare a una sigla complessa come l’unione di due accordi (uno per la mano sinistra e una triade per la destra) distinti ma più semplici permette al pianista di ottenere voicing ottimi in modo semplice e ne trae beneficio anche l’improvvisazione.

Lo stride piano. Il duo piano e voce. Bossa, salsa e latin jazz (samba, la clave, il piano montuno etc.). L’anatole. Suonare sul modale. Sostituzioni di accordi: sostituzioni di tritono e altre sostituzioni avanzate. I cluster negli accordi. Le decime con la mano sinistra. Cenni sulla costruzione di accordi per quarte e per quinte. Studio e improvvisazione su brani di autori importanti jazz e fusion (Hancock, Corea, Evans, Monk, Parker, etc)

Improvvisazione: suonare in e out rispetto alle armonie. Uso avanzato delle pentatoniche.

Master (5° livello)

In questo corso lo studente consoliderà mettendole in pratica tutte le informazioni acquisite fino ad ora ed affronterà situazioni da professionista come gestire il proprio trio o band arrangiando i brani e preparando partiture per gli altri stumentisti. Effettuare una registrazione in studio e affrontare gli aspetti tecnici e artistici del suonare dal vivo. Accordi per quarte: formazione di armonie per intervalli di quarta (sonorità interessantissima in ambito jazz e non solo). I block chords. Armonizzare una ballad usando parti late, stride e decime con la sinistra. Il latin jazz. I Polychords. Come si può sviluppare un solo (nascita evoluzione e conclusione di un solo). Riarmonizzare e riarrangiare un brano per il piano solo.

A fine corso lo studente dovrà essere in grado di eseguire:

Suonando in trio:

Un brano di Charlie Parker

Una bossa di A.C. Jobim

Un brano latin-fusion

Un brano even 8 o uno pop fusion (non swing)

Un brano funk-fusion

Un brano pop rock

NB: lo studente dovrà portare parti da lui realizzate per basso e batteria e dovrà gestire il trio.

Da eseguire al piano solo:

Un brano scritto a due pentagrammi (o di musica classica o un ragtime)

Uu ballad arrangiata dallo studente per piano solo con improvvisazione.